martedì 14 dicembre 2010

Invernale Marina di Ravenna 1° e 2° prova


Finalmente dopo due rinvii per le condizioni climatiche (una poco vento e l’altra troppo) con un mese di ritardo Domenica è partito il Campionato d’Inverno di Marina di Ravenna.
Sotto un leggero sole, vento da NW forza 3 ha permesso al Comitato di Regata di far disputare due prove alle oltre 135 barche presenti sul campo di regata.
Io sono imbarcato su Irina2, un Farr 40 inscritta nella classe Open Golf, a bordo c’è molta attesa essendo la prima gara che facciamo con questa barca, dopo varie uscite di allenamenti ora abbiamo l’opportunità di confrontarci con gli altri.

1° prova: Partenza caotica in barca giuria con il dubbio di essere fuori allo sparo. Durante la gara commettiamo parecchi errori nelle manovre non emersi negli allenamenti, forse condizionati dalla tensione della gara che ci fanno terminare la prova indietro.

2° prova: Causa troppo caos a bordo il timoniere non recepisce una mia chiamata a 50 secondi dalla partenza di rallentare la barca essendo in anticipo e s'incunea fra la barca giuria e le altre barche, in velocità senza possibilità di manovra siamo fuori allo sparo.
Decidiamo di non rientrare e di usare questa gara come allenamento per confrontarci con gli altri Farr, fino alla boa di bolina battagliamo con le nostre gemelle ma all’issata dello spi facciamo l’ennesimo errore che fa volare via i nostri avversari e le nostre velleità di confronto e ci fa capire che dobbiamo migliorare nelle manovre e nella divisione dei compiti fra l’equipaggio se vogliamo competere con loro.

Rientriamo in porto delusi della giornata consapevoli che si dovrà lavorare molto se vogliamo raggiungere i risultati ottenuti con la vecchia barca, per finire Lunedì guardando la classifica costatiamo che abbiamo fatto una partenza anticipata anche nella 1° prova, due OCS nelle prime due gare disputate, a parte gli errori, non è il massimo che ci aspettavamo.

sabato 9 ottobre 2010

Trasferimento Farr 40 5° Tappa da Manfredonia a Marina di Ravenna



Venerdì mattina 8 ottobre alle 7,00 partiamo da Manfredonia con il sole, qualche nuvola all’orizzonte, mare calmo con una brezza da Est.
Superiamo l’isola S. Eufemia davanti a Vieste alle ore 10,40, onda lunga e vento da Est sui 7 nodi, puntiamo su Marina con rotta 312°, con randa, fiocco e motore.
A mezzo giorno filiamo verso le Tremiti a 8 nodi con randa, fiocco e con vento da NE sui 14 nodi.
Transitiamo di fronte a Pianosa alle 14,20 a motore con randa e fiocco per un calo di vento.
Notte movimentata da aumenti improvvisi di vento che toccano i 24 nodi e mare molto mosso.
Alle ore 7 superiamo il M. Conero con poco vento e mare ancora mosso.
Da mezza mattina per tutta la giornata navighiamo verso casa con vento da 8 ai 10 nodi proveniente da NE.
Il nostro trasferimento termina alle ore 19 di sabato 9 ottobre 2010 a Marina di Ravenna dopo 10 giorni e 1080 miglia di navigazione dove abbiamo potuto apprezzare le ottime prestazioni della barca, di tenuta del mare e di velocità alle più diverse condizioni ambientali, dai 40 nodi di vento alle bonacce, alle onde fino ai 4 metri, se sapremo governarla senz’altro darà delle belle soddisfazioni.
Buon vento a tutti voi che ci avete seguito.
Un ringraziamento particolare ai compagni di viaggio che si sono alternati
Luciano, Gian Piero, Francesco, Luca, Michele, Gerson
e Maurizio che ha fatto tutte le tappe con me.

venerdì 8 ottobre 2010

Trasferimento Farr 40 4° Tappa da S. Maria di Leuca a Rodi Garganico



Mercoledì mattina 6 ottobre alle 9.20 partiamo sotto una pioggia battente.
Verso mezzogiorno superiamo Otranto con temporale in corso e raffiche che superano i 38 nodi di vento.
Superato il Capo troviamo vento, corrente e mare formato contro per tutta la giornata e la notte, condizioni che portano il motore a consumare molto.
Costretti a rifornirci di gasolio avendo esaurito le scorte entriamo nel porto di Bari alle 5 di mattina, in attesa delle aperture delle strutture ci fa visita la Guardia di Finanzia che ci chiedano delle informazioni da dove veniamo dove andiamo, alla nostra richiesta dove si può fare gasolio gentilmente ci fanno strada nell’immenso porto ancora buio fino alla pompa di gasolio.
Alle ore 8 quando apre la pompa riempiamo il serbatoio e tutte le taniche di gasolio e partiamo.
Fuori dal porto le condizioni non sono cambiate ancora onde e vento contro, dopo qualche ora decidiamo di rifugiarsi dentro il porto di Trani, mentre tentiamo di raggiungere il porto le condizioni migliorano, allora cambiamo nuovamente rotta e puntiamo su Vieste.
Attorno alle 15 siamo investiti dal vento di termica che supera i 23 nodi, con sicurezza navighiamo verso la costa con randa piena e fiocco ma non siamo in grado, con queste condizioni di superare il promontorio del Gargano allora facciamo rotta sul porto di Manfredonia con onda sui due metri.
Alle ore 19 attracchiamo al Circolo della Lega Navale, molto ospitali e gentili da accompagnarci con la macchina all’albergo dove terminiamo la giornata con un buon bicchiere di vino e una cena decente dopo 30 ore di navigazione dura e 180 miglia fatte.

martedì 5 ottobre 2010

Trasferimento Farr 40 3° Tappa da Riposto a S. Maria di Leuca



Lunedì mattina 4 ottobre alle 8.30 con grande stupore per la puntualità sono arrivati due ragazzi da Messina dell’assistenza B&G per vedere di risolvere il problema della bussola e autopilota.
Dopo aver sostituito la bussola e via telefono fatto diverse prove verso le ore 11,00 sembra tutto a posto.
Partiamo e fuori del porto assistiti telefonicamente tentiamo di fare la taratura della bussola, dopo vari tentativi decidiamo di rientrare in porto perche la bussola si blocca, aspettando di nuovo i ragazzi dell’assistenza.
Dopo la sostituzione del cavo di collegamento della bussola il difetto rimane, visto l’ora si decide di rimontare la bussola vecchia e il cavo vecchio e partire consapevoli che dovremo timonare la barca senza l’ausilio del autopilota fino a Marina di Ravenna.
La nuova partenza avviene alle ore 14,00 circa con vento sui 12 nodi da Sud e cielo parzialmente nuvoloso.
Con il mare che incomincia a incresparsi, randa piena più fiocco senza motore viaggiamo a oltre 8 nodi.
Alle ore 19 prima che faccia buio ammainiamo la randa (priva di mani terzaroli), dato che il vento è aumentato fino 20 nodi, continuando con il solo fiocco e il motore fino a S. Maria di Leuca.
Nella notte il vento si porta oltre i 25 nodi e le onde diventano abbastanza consistenti attorno i 2 metri e più, per nostra fortuna sia le onde e il vento investono la barca sul giardinetto, questa sull’onda plana oltre i 14 nodi e ci colpisce la sua stabilità sembra una deriva, fantastico stare alla barra.
Arriviamo a S. Maria di Leuca martedì 5 ottobre alle 15,35 dopo 199 miglia con vento sui 19 nodi e il mare ancora tosto dopo 25,30 ore di navigazione.

lunedì 4 ottobre 2010

Trasferimento Farr 40 2° Tappa da Ischia a Riposto (Sicilia)



Siamo partiti da Ischia alle ore 7,15 del 2 ottobre 2010 con mare piatto, brezza SE con cielo coperto.
Dopo un ora di navigazione di nuovo l’autopilota ha smesso di funzionare, dopo due ore di telefonate, varie prove via telefono con l’assistenza viene sancito che la bussola elettronica si è rotta e va sostituita.
Il pezzo verrà sostituito (si spera) a Riposto quindi riprendiamo il cammino consapevoli di dover timonare la barca a mano per 200 e passa miglia. Continuando per tutto il viaggio alternarci alla barra, abbiamo avuto dei momenti fantastici, nella notte sono venuti a trovarci i delfini, per varie ore abbiamo visto eruttare lo Stromboli, abbiamo apprezzato le doti della barca sotto raffica come la leggerezza e la sensibilità del timone, abbiamo provato l’ebbrezza delle forti correnti dello stretto di Messina che ci hanno fatto raggiungere i 10 nodi di velocità, abbiamo visto Taormina e dintorni dal mare, tutto molto bello che ci ha appagati del disagio di aver timonato la barca per tutto la tappa, raggiungendo il porto di Riposto alle ore 13,40 del 3 settembre dopo 212 miglia.
Per concludere la giornata caldissima siamo andati a prenderci un aperitivo e cenare a Aci Trezza di fronte ai Faraglioni.

domenica 3 ottobre 2010

Trasferimento Farr 40 1° Tappa da Portoferaio a Ischia


Siamo partiti da Portoferaio giovedì 30 settembre 2010 alle ore 7,30 con mare piatto, brezza da Est e sole.
A motore con randa issata abbiamo superato il promontorio del’Argentario alle ore 15,00 con una media di 7,2 nodi. Per tutta la giornata abbiamo avuto venti leggeri da NE che nella serata hanno girato a SW.
Continuando il nostro trasferimento a motore nella notata l’auto pilota è andato in panne, dopo vari tentativi di avviarlo abbiamo deciso di timonare a mano aspettando la mattina per chiamare l’installatore.
Alle 9,30 su indicazione del’installatore siamo riusciti a far ripartire l’autopilota dopo 7 ore dallo spegnimento causato dal disinnesto dell’astina che collega l’indicatore di posizione della barra.
Nel frattempo il vento non aumentando dai soliti 4-6 nodi ha girato da N a NE costringendoci a tenere il motore acceso per tutta la tratta, raggiungendo il marina di Cala degli Aragonesi a Casamicciola sull’isola d’Ischia alle ore 14,05 del 1 ottobre dopo 210 miglia e 30,35 ore di navigazione.
Per concludere la giornata ho smontato il galleggiante del serbatoio del gasolio perché non funzionava, dopo averlo modificandolo ora funziona correttamente.
Prima di andare a letto ci siamo gratificati con una cena a base di piatti locali e un buon bicchiere di Biancolella. Domani mattina alle 7,00 si riparte.

martedì 28 settembre 2010

Salone Nautico de La Rochelle 2010


















Dal15 al 17 settembre anche quest’anno sono andato con il mio amico Richard al salone nautico “Grand Pavois” de La Rochelle sull’Atlantico.
Questo salone presenta esclusivamente cabinati a vela dai 5 metri in poi in acqua e i relativi accessori. Per un appassionato della vela questa cittadina marinara è fantastica perché in ogni piazzetta o angolo ci sono delle barche a vela su delle invasature, due porti al centro della città vecchia di cui uno con la chiusa per evitare che in bassa marea le barche rimangano in secca, il Museo Marittimo: in acqua le barche storiche come la JOSHUA di Moitessier e sul piazzale gli Open 60 piedi della Vendée Globe, Class 40 e flottiglie di Mini 6,50 in porto, senza contare negozi, cantieri, officine tecniche, scuole di ogni grado, l’università, tutto in funzione della vela e del mare compreso l’Acquario.
La prima cosa che colpisce sono i pontili aperti al pubblico, le barche quasi esclusivamente a vela ti taglia media sui 10 metri, quelle superiore attrezzate per la lunga navigazione e per finire l’escursione di marea superiore ai 6 metri modifica continuamente il paesaggio.
In periferia ci sono altri tre porti di cui il grande porto di Minimes con migliaia di barche a vela e all’interno il Marina dove si svolge il salone nautico.
Quest’anno anche da loro si è visto gli effetti della crisi economica, meno barche a vela esposte con inserimento negli spazi vuoti delle barche a motore.
Diverse barche esposte non visibili in Mediterraneo, perché concepite per la navigazione Oceanica con interni spartani ma essenziali che guardando molto la sicurezza e non l’estetica, le coperte sono attrezzate per il punto di scotta del genoa con barber interni, esterni e senza rotaia, non utilizzano quasi mai i grilli sostituiti da un “transfilage” (legature) che sono delle opere d’arte, anche le più piccole barche assomigliano agli oceanici da competizione.
All’interno del salone era esposto il Mini 6,50 di Alessandro Di Benedetto con il quale ha fatto il giro del mondo senza scalo in 268 giorni di navigazione, nonostante un disalberamento, sul percorso della Vendée Globe concluso il 22 luglio 2010 dopo 28.000 miglia di oceano di cui le ultime 9.000 con un albero di fortuna.
Abbiamo avuto la fortuna di scambiare qualche parola con Alessandro, persona molto simpatica, tranquilla, disponibile a dare spiegazioni a tutti.
La mattina quando l’abbiamo incontrato, per la prima volta, era tutto euforico perché gli erano appena arrivati i libri del suo viaggio dalla tipografia e senza che noi chiedessimo qualcosa ha incominciato a farci vedere le foto di com’era il Mini prima e le varie fasi di modiche strutturale della barca, ad un certo punto ci ha chiesto da dove venivamo, alla nostra risposta ci ha fatto notare che aveva modificata la barca nel cantiere di Soleri vicino a casa nostra, prima di salutarlo abbiamo comprato il libro e alla mia richiesta di una dedica mi ha risposto candidamente che non aveva una penna che si doveva ancora organizzare, ma ero il secondo che compravo il suo libro, per fortuna il primo, pure lui italiano era ancora lì gli ha dato la penna.
La sera prima di andare via siamo ritornati a salutarlo e farci una foto ricordo con lui, abbiamo notato che da buon italiano si era organizzato in una mano teneva tre penne per gli autografi e sul boma aveva appeso un cartello improvvisato scritto a mano dove pubblicizzava il suo libro con il costo, bravo, buon vento Alessandro per le tue future avventure.
Alessandro Di Benedetto non è nuovo ad esperienze estreme avendo già completato la traversata dell’oceano Atlantico nel 2002 e quella del Pacifico nel 2006 su un catamarano da spiaggia non abitabile di 6 metri, in prima assoluta e tante altre che potete andare a vedere sul suo sito www.alessandrodibenedetto.net .

domenica 22 agosto 2010

Segna Vento




Come costruire un Segna Vento

Materiale:

•n° 1 bottiglia di plastica per acqua minerale da 1,5 L.
•n° 1 appendiabito da lavanderia in ferro.
•n° 1 sacchetto di plastica per pattumiera.
•15 cm. minimo di canna di bambù dalle dimensioni di una matita.
•un po' di nastro adesivo trasparente.

Attrezzi:

•n° 1 pinza.
•n° 1 forbice da sarta.
•n° 1 asciugacapelli.

Istruzioni:

Appendiabito (Fig. 1)

• Tagliare il filo inizio curva (vedi rif. 1)
• Raddrizzare il filo e portarlo a 90° rispetto alla base (vedi rif. 2)
• Piegare la parte terminale del filo ad S (vedi rif. 3)
• Raddrizzare il filo dalla parte opposta fino inizio curva (vedi rif. 4)
• Portarlo a 90° rispetto alla base (vedi rif. 5)
• Piegare a 90° al punto 4 rispetto al rif. 5 e raddrizzare tutto il filo restante.
• Piegare il filo a 20 cm. dal punto 4 con un angolo sufficiente per fare combaciare
il filo con l'attacco della base (vedi rif. 6)
• Attorcigliare il filo con una spira attorno alla base e con due attorno al filo
rif. 2, avendo cura di piegare all'indietro la parte terminale (vedi rif. 7)
• Piegare all'indietro il terminale della base (vedi rif. 8)
• Per finire raddrizzare l'uncino (vedi rif. 9)

Bottiglia (Fig. 2)

• Con la punta delle forbici forare in centro, leggermente più largo del filo di
ferro,il tappo e il fondo della bottiglia.
• Tagliare la bottiglia in due parti A e B a 14 cm. dal tappo, (vedi rif. 10)
• Dalla parte B tagliare trasversalmente l’etichetta e staccarla (senza romperla)
• Piegare l’etichetta in sei parti uguali e sul bordo in corrispondenza delle pieghe
fare dei piccoli tagli di riferimento.
• Riposizionare l’etichetta sulla parte B e tagliare leggermente in senso
longitudinale il bordo della bottiglia in corrispondenza dei tagli di
riferimento sull’etichetta.
• Staccare l’etichetta e prolungare i tagli fino a 6 cm. dal fondo (rif. 11)
• Arrotondare l’estremità delle sei pale dell’elica (rif. 13) e piegarle a 90°.
• Posizionare l’etichetta sulla parte A e partendo da 2 cm. dal bordo fare sei tagli
lunghi 5 cm. (rif. 12)
• Incastrare la parte A dentro la parte B fino in fondo.
• Riscaldare per pochi secondi con l’asciugacapelli al massimo del calore, una alla
volta la base della pala tenendola ferma in posizione (a 90° e leggermente
ruotata) finché si raffredda.

Assemblaggio

• Tagliare dal fondo del sacchetto di plastica (Fig. 3) un triangolo avente 25 cm.
per lato.
• Infilare il triangolo nella coda del segna vento e tenendo tirato il bordo della
diagonale piegare e bloccare il tutto con il nastro adesivo trasparente.
• Infilare il corpo B+A dal fondo (senza tappo) nel segna vento partendo dal rif. 3.
• Infilare il tappo dal rif. 3 e avvitarlo sul corpo A avendo cura di verificare che
tutto ruoti liberamente.
• Da un ritaglio di plastica tagliare un disco di 1 cm. e fare un foro al centro del
diametro del filo.
• Infilare la rondella di plastica nel filo rif. 9 e questo dentro la canna di
bambù, avendo cura di verificare che tutto ruoti liberamente.
• Per finire legare la canna di bambù del segna vento in verticale su un supporto
fisso e Buon Vento.

martedì 20 luglio 2010

24 ore di San Marino 2010


Il comitato di regata al briefing delle ore 12,30 ci comunica che oggi sabato faremo una gara a tempo, con partenza alle ore 14,00 e scadenza alle ore 20,00 questa formula inaspettata crea qualche malumore che induce il comitato a modificare l’ora di scadenza riducendola alle 19,00.
Il percorso sarà un triangolo equilatero a vertici fissi di 6 miglia da ripetere fino allo scadere delle ore 19,00 con il primo lato di bolina. Io sono imbarcato su Irina alle drizze con mansioni di navigatore.
Bella partenza con un vento sui 8,5 nodi da 60° giriamo la prima boa in testa seguiti da Aloha e Vulcangas, loro sono più favorite di noi da questa brezza perché leggere. Poca partecipazione a questa regata siamo solo 11 barche, peccato perché bene organizzata con cena e festa serale di qualità. Controllando i nostri avversari diretti con un vento che salta in continuazione e con cali improvvisi d’intensità terminiamo i primi due giri in testa, poi alla prima boa del terzo giro Aloha favorita anche da un salto di vento ci supera e prende il volo. Nello stesso giro con a riva il gennaker quando andiamo a strambare sulla seconda boa abbiamo una piccola indecisione che permette a Vulcangas di superarci, ma prima della fine del giro riusciamo a riprendere la seconda posizione favoriti anche da una piccolo aumento dell’intensità del vento e continueremo a battagliare con Loro fino allo scadere delle ore 19,00 senza dare a Loro l’opportunità di superarci. Peccato che per 3 minuti abbiamo mancato il quinto giro che solo Aloha è riuscito a completare prima dello scadere delle ore 19,00. Buona gara con pochi errori e con un po’ d’intensità di vento in più avremmo potuto lottare per la prima posizione.

Domenica mattina con vento da Nord che supera i 20 nodi e mare agitato il comitato decide di rimandare le partenze delle gare con aggiornamento al briefing delle ore 13,00, dove decide visto le condizioni ambientali di non far gareggiare e chiudere la 24 ora 2010 stilando le classifiche sui piazzamenti della gara di sabato.

venerdì 16 luglio 2010

Marina di Ravenna Centomiglia 2010





Con previsione di poco vento il Comitato di Regata decide per il percorso ridotto di 60 miglia. Sono imbarcato su Irina e partecipiamo alla 100xtutti, complessivamente siamo 18 barche. Viene ritardata la partenza da parte del Comitato per poco vento e per piazzare la boa di disimpegno come fosse un bastone. Partenza discreta sulla barca giuria con vento da 110° e 6 nodi d’intensità, viriamo subito per tenere la destra in attesa di una rotazione. Dopo la boa di disimpegno issiamo il Cod. 0, al primo passaggio del pozzo Agostino B siamo quarti in Over All dietro al Millenium, il Farr 40, il Solaris 36 e primi nella 100xtutti . Proseguiamo con il Cod. 0 all’inseguimento del Solaris, il vento ruota a 120° e sale a 8 nodi che ci rende più competitivi. Al passaggio del secondo pozzo (Diana) siamo ancora quarti ma il vento è aumentato ancora un po’ e questo ci rende ottimisti. A metà lato per raggiungere il terzo passaggio avendo il vento ruotato a 130° e un’intensità di 10 nodi, ammainiamo il Cod. 0 e issiamo il genoa leggero. Al passaggio del pozzo Agostino B siamo ancora purtroppo quarti. Di bolina ci buttiamo alla caccia del Solaris che superiamo da sotto vento prima di raggiungere Arianna A dove siamo terzi assoluti. Superato il pozzo issiamo lo Spi, il Solaris accenna ad un recupero che viene neutralizzato dall’aumento della intensità del vento a 12 nodi che ci rende più competitivi. Dopo aver superato i due pozzi Angela-Angelina e strambato raggiungiamo il traguardo alle ore 20 circa dopo 9 ore e 3 minuti di gara classificandoci terzi in Over All dietro al Farr 40, il Millenium e primi nella 100xtutti. Bella regata senza troppi errori che andiamo a concludere visto l’ora in pizzeria di fronte a una bella birra senza rimpiangere le 40 miglia che avremmo dovuto ancora fare se il percorso non fosse stato ridotto.

mercoledì 5 maggio 2010

26° Pesaro-Rovigno-Pesaro 2010
















Sabato 1° maggio, la giornata iniziata con assaggi dei prodotti locali Istriani (vino, prosciutto e formaggio) offerto dalla comunità di Rovigno. Alle 14,30 Briefings con comunicazioni sulla procedura di partenza e condizioni meteo: vento da ESE moderato con rotazione probabile a SSE in rinforzo, partenza alle ore 17,00.
Sono su Irina come tailer, usciamo alle ore 16 per verificare le varie andature.
Mentre navighiamo agganciamo una “nassa” non vista, trascinandola via, panico, manca ½ ora alla partenza, un coraggioso si tuffa in acqua con maschera e pinne per verificare se è rimasta impigliata nel bulbo, tutto ok si è liberata da sola. Al via siamo più di 90 barche, buona partenza, dopo la boa di disimpegno viene fatta la scelta di una rotta poggiata cercando la velocità e non la rotta diretta di 22°, scelta non condivisa da tutto l’equipaggio io compreso perché convinti che la rotta diretta avrebbe pagato di più anche a scapito di qualche decimo di nodo dato che era già una bolina larga.
Alle ore 20 circa issiamo lo Spi e lo teniamo a riva fino dopo mezzanotte, il GPS ci comunica che costantemente marciamo sopra a 9 nodi con punte superiori a 11 nodi, fantastico, riusciamo a prendere e superare alcune barche, ma questa andatura ci porta a fare più strada che non viene compensata dalla velocità e al traguardo ci troviamo delle barche davanti che avevamo superato.
Arriviamo al traguardo alle ore 01,54 impiegando ore 8,54 per fare le 76 miglia di distanza fra Pesaro e Rovigno, non male. In classifica generale siamo 17° su 93 barche e 4°di classe su 13 a pochi minuti dal podio che con scelte meno estreme avremmo conquistato facilmente.
La giornata si conclude dopo un meritato riposo, alle ore 19 al Club Vela “Maestral-Ronhill” dove ci offrono grigliate di carne e birra a volontà.

Lunedì 3, ci alziamo sotto la pioggia le previsioni danno schiarite nel pomeriggio e vento da ESE max 20 nodi per la giornata, ma quello che preoccupa gli equipaggi sono le condizioni meteo di martedì 4, gara di ritorno a Pesaro con temporali, piogge e vento fino a 30 nodi da SSE, queste previsioni fa si che quasi tutte le barche partecipanti alla gara decidano di rientrare. Noi decidiamo di fare la Challenger Cup come allenamento, gara intorno alle isole di Rovigno con partenza alle ore 11 di 12 miglia. Siamo pochissime barche quasi tutti locali, buona partenza e facciamo la gara sotto un sole velato con un vento moderato da ESE che varia d’intensità e direzione fra le isole favorendo i locali, arriviamo 6° assoluti. Visto che a parte alcuni maxi non c’è rimasto nessuna barca per la gara di ritorno di domani, decidiamo di rientrare anche noi a Marina di Ravenna, bolina larga, con un vento teso, mare molto mosso. Arriviamo a Marina dopo mezzanotte dove si conclude per noi questa Pesaro-Rovigno 2010, senza rimpianti visto le condizioni del mare, pensando a chi dovrà affrontarlo domani in aumento con una bolina strettissima.
Nota: Alla gara di ritorno hanno partecipato solo sette barche e nessuna della nostra classe.

mercoledì 21 aprile 2010

Campionato di Primavera 2010


Sabato 17 e Domenica 18 Aprile a Marina di Ravenna si è svolto il Campionato di Primavera, organizzato dal C.V.R. regata svolta in 4 prove 2 per ogni giornata dove hanno partecipato 15 imbarcazioni raggruppate in 3 classi.
Sono imbarcato su Irina alle drizze, con mansioni di navigatore.

Sabato 1° prova con brezza tesa da Nord molto nuvoloso, bastone da ripetere due volte con boa di disimpegno all’arrivo.
Bella partenza da parte nostra, alla prima bolina in prossimità della boa navigando sulla lay line di sinistra siamo costretti a virare per dare la precedenza a una barca ed aspettare la loro virata, questa manovra ci fa’ percorrere della strada in più. Grande recupero in poppa e discreta seconda parte di gara che ci porta a tagliare il traguardo in seconda posizione di classe dietro alla barca Claro Que X.

2° prova con brezza leggera da NE e qualche goccia di pioggia, bastone identico 1°prova.
Partenza dalla barca giuria in ritardo di una lunghezza allo sparo, viriamo subito a destra in attesa di una rotazione del vento che arriva e ci fa recuperare lo svantaggio della partenza. Arriviamo alla prima boa di bolina dalla lay line di destra, a due lunghezze dalla boa, due barche provenienti dalla lay line di sinistra ci virano sulla prua, per evitare la collisione e la boa siamo costretti a fare un 360°, con la conseguenza di dover dare alcune precedenze che ci compromettano la gara arrivando al traguardo secondi di classe come nella 1°prova sempre dietro a Claro Que X.
Valutando la giornata non sciamo contenti dei risultati perché si poteva con un po’ di concentrazione in più battagliare alla pari con il nostro avversario, forse abbiamo pagato lo scotto di due mesi di assenza dai campi di gara.

Domenica 3° prova con brezza tesa da NE in rotazione a Est che costringe la giuria a cambiare la posizione della boa di bolina del secondo giro, tempo soleggiato, bastone identico a prove precedenti.
Partenza aggressiva in boa e andiamo subito a marcare Claro Que X virata su virata portandolo sulla lay line di sinistra costringendolo ad accodarsi a noi dopo la nostra virata, da qui al traguardo lo teniamo dietro con belle manovre e senza errori tattici, ma la nostra gioia della vittoria di classe dura poco perché la giuria ci ha sanzionati con un OCS millimetrico, rimane la soddisfazione comunque di aver fatto una bella gara.

4° prova con vento da Est in rotazione a SE in aumento, stessa storia della prova tre, la giuria cambia la posizione della boa di bolina del secondo giro, bastone identico a prove precedenti.
Partenza millimetrica alla boa, con l’aumento della intensità del vento abbiamo un migliore passo rispetto a Claro Que X che un po’ alla volta lo distanziamo anche perché fa qualche errore in manovra. Al traguardo siamo primi di classe e con un po’ di rammarico per l’OCS della gara precedente ci dobbiamo accontentare del 2° posto in classifica generale di classe.
Complessivamente nei due giorni abbiamo regatato bene con belle manovre e sempre a contatto con le barche più veloci di Irina. Il prossimo appuntamento è la Pesaro – Rovigno – Pesaro, altra storia.

martedì 23 febbraio 2010

Invernale Marina 7° prova

Giornata soleggiata con una brezza da SSE con rotazione a SE in aumento, mare poco mosso con onde da ENE e corrente lieve da NNW.
La regata si è disputata tutta alla partenza, chi è riuscito a partire in boa ha beneficiato di un salto di vento significativo che gli ha dato un bel vantaggio. Noi con il vento abbastanza stabile avevamo deciso di partire dalla barca giuria per poi andare a sinistra del campo per sfruttare la corrente e il salto di vento. Purtroppo il salto di vento è arrivato a meno di un minuto dallo sparo quando eravamo impachettati sulla barca giuria con mure a dritta, alcune barche sottovento erano in anticipo invece di scendere lungo la linea di partenza fruttando questo salto hanno preferito difendersi orzando e portando la prua al vento, la barca sotto di noi rispondendo alla richiesta di acqua si è trovata la barca giuria sulla prua costringendo noi e loro a virare. Pur non facendo errori per il resto della gara e recuperando alcune posizioni siamo arrivati 3° di classe dietro al solito Sly che ha vinto e al Farr. Questo risultato non ha stravolto la classifica finale di classe del Campionato vinto dallo Sly, noi secondi e il Farr terzo.

martedì 16 febbraio 2010

33 America's Cup

Adesso spiego perché ho fatto il tifo per BMW Oracle Racing.
Premetto che non sono mai stato filo Americano, mi ha fatto cambiare idea il comportamento di Alinghi quando, dopo aver vinto la trentaduesima edizione, la seconda consecutiva, con un paio di furbate in barba ai regolamenti voleva cambiare le regole della Coppa a Suo favore, BMW sentendosi truffato ha avuto il coraggio di ribellarsi al sopruso chiamando il Tribunale a pronunciarsi sulla vicenda. Con la sentenza favorevole, BMW ha lanciando la sfida ad Alinghi con un multiscafo, poiché ho sempre ammirato questi scafi per la loro velocità, si è rafforzata la mia simpatia per BMW perché mi dava l’opportunità di vedere questi mostri dal vivo. Abbiamo avuto anche la fortuna di vedere a confronto i due tipi di multiscafo, il trimarano (BMW) e il catamarano (Alinghi), con diverse soluzioni nelle vele (vedi ala rigida di BMW), tecnologie super avanzate, velocità tre volte superiore al vento reale, VMG superiore al vento e tutto grazie alla sfida lanciata da BMW. In questa sfida si sono visti degli errori tattici impensabili da parte di team considerati i migliori del mondo e questo ci riabilita tutti noi che facciamo le regate di circolo la domenica.
Complessivamente questa Coppa America mi è piaciuta, ma vorrei fare alcune considerazioni:
1.Una critica all’emittente La 7 che ci ha privato di vedere le regate in diretta a scapito di telefilm datati con registrazioni differite (vedi 2° gara) alle 2,30 di notte.
2.Un grazie al Consorzio di Valencia perché ci ha permesso di vedere le regate in diretta via internet gratis.
3.Se non saranno modificate le regole di partenza, si è visto anche questa volta che le regate non sono compatibili televisivamente come gli altri sport, causa rinvii e lunghe attese che stancano i telespettatori e rivoluzionano i palinsesti delle TV danneggiano l’immagine della vela e la sua divulgazione, a tale proposito io ho alcune idee che esporrò in un prossimo post.

lunedì 8 febbraio 2010

Invernale Marina 6° prova

Sono qui a parlare della 6° prova, per noi è stata disastrosa, iniziata male, nel tentativo di recuperare abbiamo fatto vari errori, di tattica e scelte di vele non appropriate che ci ha portato ad arrivare al traguardo 3° di classe, lontani dai nostri avversari diretti. Con questo risultato abbiamo definitivamente chiuso con le nostre speranze di arrivare 1° di classe nel Campionato e dobbiamo accontentarci del 2° posto a una gara dalla fine, con gli scarti. Vento moderato da NNW con rotazione a NW in calo, mare mosso con onde e corrente da N. Con la linea di partenza e boa di bolina poste per un vento da 330°, abbiamo deciso di partire in boa poichè il vento tendeva ruotare a sinistra. A 30 sec. dallo sparo il TP52 ci ha raggiunto da sopra vento, orzando non siamo stati capaci di buttarlo fuori dalla linea perchè il vento ha saltato a sinistra creando il buco fra noi e la linea di partenza. Allo sparo il TP52 non ha virato per tagliare la linea di partenza ma ha proseguito, rischiando di non prendere la boa, impedendoci di virare. Quando siamo stati in grado di virare per tagliare la linea di partenza, ci siamo trovati a dover dare la precedenza alle barche sopraggiungenti con relativa perdita di tempo. Durante la regata il vento è calato d'intensità e il campo di regata è stato condizionato molto dalla corrente e dalle onde. I tattici che non hanno tenuto in considerazione questi due elementi si sono trovati a fine gara perplessi e chiedersi il perchè barche che erano dietro di loro a inizio gara sono arrivate davanti al traguardo.

martedì 26 gennaio 2010

Come installare un golfare

Prima di installare un golfare in coperta bisogna verificare alcune cose:

- Se possibile posizionarlo in corrispondenza di paratie o vicino alla falchetta per evitare flessioni della coperta sotto Sforzo.
- Controllare che si possano avvitare i dadi delle viti da sotto coperta.
- Il golfare non deve essere di lamiera stampata, ma di fusione perche ha un carico di rottura maggiore e non si deforma sotto sforzo.
- Possibilmente costruire una contropiastra di acciaio inox di almeno 3 millimetri di spessore con spigoli arrotondati (quando non è fornita con il golfare) da montare sotto coperta fra il ciellino ei dadi, aventi i fori con gli stessi interassi del golfare.
- Il golfare deve essere del tipo abbattibile perché quando non è usato, non intralcia la coperta.

Montaggio:
- Fare un foro del diametro delle viti, fissare provvisoriamente il golfare in posizione e forare i restanti fori.
- Pulire la coperta sopra e sotto in corrispondenza del golfare con un liquido sgrassante.
- Ricoprire il filetto delle viti con un velo di grasso.
- Ricoprire la contropiastra con pellicola trasparente (Domopak).
- Preparare un po’ di stucco epossidico con microfibra da mettere fra la contropiastra e il ciellino per creare un piano omogeneo di appoggio.
- A questo punto si monta il tutto avendo cura di mettere lo stucco sotto la contropiastra, avvitando le viti si manda la contrapiastra in appoggio senza forzare e per finire si toglie lo stucco in eccesso.
- Dopo 48 ore si smonta il tutto, e dopo aver tolto la pellicola dalla contropiastra, sgrassato e pulito le viti, si rimonta il tutto avendo cura di siliconare le viti per evitare infiltrazioni, serrare il tutto con dadi autobloccanti.

Invernale Marina 5° prova

Abbiamo iniziato la mattinata sghiacciando la coperta con secchiate d'acqua di mare prima di armare la barca. Uscendo dal porto ci siamo accorti che l'anemometro era bloccato dal ghiaccio, sono salito in testa d'albero per sbloccarlo, dopo un paio di prove ci siamo preparati per la partenza.
Vento leggero da WNW mare piatto, buona partenza al centro della linea, liberi da coperture con il nostro avversario lo Sly dietro un paio di lunghezze, quando vira, non siamo in grado di andare a marcare dobbiamo aspettare che il TP52 ci superi prima di virare. Alla boa di bolina siamo dietro, vento sugli 8 nodi, issiamo lo spi lui ha il gennaker, dopo un paio di strambate iniziamo il secondo giro abbiamo perso ancora acqua, con queste condizioni lo sappiamo che è imbattibile dobbiamo sperare che faccia qualche errore. Il vento ha ruotato leggermente a sinistra, abbiamo nella nostra scia il Farr, dobbiamo difenderci per vedere di portare a casa almeno il secondo posto di classe. Quando arriviamo alla boa di bolina, decidiamo di issare il gennaker perché il vento tende a calare, alla prima strambata c'è caos, la scotta è stata armata in mezzo alle draglie, il tempo di risolvere il problema la barca si ferma, riprendiamo e andiamo a incrociare il Farr con mura sinistra, ci chiede acqua ma senza ostacolarla riusciamo passare sulla prua, al successivo incrocio alla boa di arrivo siamo davanti di una lunghezza e siamo secondi. Siamo ancora al comando della classifica di classe, ma dalla prossima gara iniziano gli scarti, se non arriviamo primi c'è lo giochiamo.