Pesaro-mercoledì
1° maggio 2013, come da tradizione alle ore 11,00 la giornata inizia con
assaggi dei prodotti locali Istriani (vino, prosciutto, formaggio ecc.) offerto
dalla comunità di Rovigno.
Sono
imbarcato sul Farr 40 IRINA, alle ore 16,00 c’è data la partenza con vento 8-9 nodi
da Est. Buona partenza, con mura sinistra raggiungiamo la boa disimpegno in 3°
posizione dietro al Tp52 Orlanda e al Farr 40 Shear Terror con il quale
iniziamo una battaglia superandoci a vicenda sulla rotta di Rovigno. Dopo il tramonto,
il vento diventa instabile con dei salti a destra sotto una leggera pioggia che
ci accompagnerà fino a Rovigno. Durante la notte con diversi cambi di vele
riusciamo superare e distanziare Shear Terror, in un salto di vento mentre noi
abbiamo a riva il gennaker, Shear Terror issa lo spi che lo porta a scendere direttamente
sulla rotta ideale, noi non convinti del salto e con il cambio di vela che ci
porterebbe a perdere tempo continuiamo sulla nostra rotta con il gennaker. Purtroppo
il vento rinforzando e rimanendo stabile favorisce il nostro avversario che lo
porta a tagliare il traguardo davanti a noi, che raggiungiamo alle 8,20 dopo 16
ore e 20 minuti di navigazione in 6° posizione assoluta su 74 partecipanti e 2°
di classe.
La sera
siamo ospiti del Club Vela “Maestral- Ronhill” che ci offre grigliate di carne
e birra a volontà.
Rovigno-venerdì
3 maggio, ci alziamo finalmente con il sole, alle ore 11,00 partenza della
regata fra le isole “Coppa Challenger Rovigno” con vento variabile sui 9 nodi
da Sud.
Buona
la nostra partenza con mura sinistra in mezzo a un caos di barche che chiedono
acqua e altre che si urtano. Giriamo l’isolotto di Bonioli fra i primi, issiamo
il gennaker piccolo e ci tuffiamo dentro la baia di Rovigno superando subito da
sottovento Shear Terror, scapolato l’isola di S. Katerina di bolina con un
bordo lungo a caccia del vento, superiamo Moon Shine e raggiungiamo lo scoglio
di S. Giovanni in Pelago in seconda posizione dietro al Tp52 Orlanda. Dopo aver
issato il gennaker grande, puntiamo sull’isola di Figarola marcando gli
avversari e cercando di incrementare il vantaggio. Superato l’isola, si ritorna
nella baia di Rovigno di bolina, scapolato S. Katerina, andiamo di nuovo all’isolotto
di Bonioli inseguendo il Tp52, ormai lontano non ci rimane che completare il
giro Figarola-Rovigno controllando gli avversari. Tagliamo l’arrivo in 2°
posizione assoluta su 42 barche partecipati dietro a Orlanda davanti a Moon Sine
e Shear Terror e 1° di classe.
La
sera dopo le premiazioni andiamo a mangiare il pesce da Giannino, ma rimaniamo
un po’ delusi perché ci aveva trattato meglio l’anno scorso.
Rovigno-sabato
4 maggio, al briefing ci comunicano che la partenza non sarà con rotta diretta su
Pesaro ma dovremo prima fare come disimpegno, per la gioia degli spettatori, l’isolotto
di Bonioli poi entrare nella baia e scapolare l’isola di S. Katerina. Alle ore
11,00 partenza fotocopia del giorno prima, con vento leggero che entrando in
baia sparisce causando un po’ di scompiglio per l’ammucchiata che si crea,
costringiamo diverse barche a virare perché noi siamo sottovento e rischiamo di
andare sbattere sul pontile, fra le urla e gli applausi degli spettatori questa
manovra ci aiuta a pulirci e ripartire.
Dopo
un paio di ore che facciamo rotta diretta di bolina con fiocco leggero su
Pesaro, dietro a Shear Terror, si strappa, non avendo un leggero di riserva e
il medio ci penalizzerebbe troppo decidiamo di issare il code 0. Facciamo un
casino nell’issata che dobbiamo tirare giù tutto e ripetere la manovra, questo
ci fa perdere molto tempo dando l’opportunità al nostro avversario diretto
Shear Terror di andare via. Complice una piccola rotazione di vento con il code
0 incominciamo a recuperare su Shear Terror e costantemente ci avviciniamo a
lui fino a quando anche loro decidono di issare il code 0. Nella nuova
situazione poiché la velocità rimane pressappoco uguale e non siamo in grado di
attaccare la sua posizione si decide di cambiare rotta, non tenendo conto che
mancano ancora 40 miglia al traguardo e che l’essenziale è di stare vino all’avversario.
Dopo il cambio di rotta complice anche
alcune scelte azzardate sulle vele e sulla rotta ci troviamo fuori gara e
quando viene meno il vento, si decide di ritirarci facendo rotta su Marina di Ravenna
dove arriviamo verso mezzanotte.