Venerdì
sera 11 ottobre 2013 come da tradizione io e miei compagni di equipaggio dell’IRINA
ci siamo incontrati per la Barcolana 2013 davanti a un bel piatto di pesce nel
ristorante dei pescatori a Muggia.
Sabato
12 ottobre alle ore 7,30 sveglia, dopo colazione raggiungiamo la barca alla
marina San Rocco sotto una leggera pioggerellina per vedere di uscire a
conoscere il nuovo campo di gara, modificato dopo 44 edizioni. In attesa di un
miglioramento meteo ci dedichiamo alla riparazione della randa da trasferimento
sotto i portici della marina, verso mezzogiorno poiché le condizioni non migliorano,
decidiamo di andare a mangiare, in attesa di un miglioramento che non arriverà
se non verso sera. Quest’anno per la prima volta il comitato di regata ha pubblicato
le coordinate di posizione delle boe e della linea di partenza, visto l’ora, decidiamo
di non uscire a marcare le boe ma le inseriamo con i dati forniti, cosa che io
avevo già fatto a casa sul mio tablet poiché sono il navigatore della squadra.
La serata la trascorriamo a Trieste a guardare barche, regata notturna e stand.
Domenica
13 ottobre alle ore 6,15 sveglia, iniziano subito i dubbi come vestirci perché pioviggina
ed è nuvolo, al contrario delle previsioni che danno giornata soleggiata. Arrivati
dalla barca, sbarchiamo tutto il superfluo per essere più leggeri, le
previsioni danno 3-4 nodi di vento e dopo averla armata, ci portiamo sul campo
di regata. Proviamo alcune vele, gennaker e cod. 0, ma non siamo in grado di
decidere perché il vento cambia in continuazione sia di angolo e d’intensità.
Decidiamo di partire possibilmente al centro della linea partenza per avere più
possibilità di scelta perché si partirà con vento in prua e cerchiamo di
mantenere la nostra posizione, cosa non facile con oltre 1500 barche in partenza.
Alle
ore 10,00 è data la partenza, con un nodo di vento in prua, con fiocco leggero
sfruttando un po’ la corrente favorevole riusciamo a partire. Quando
raggiungiamo i due nodi di velocità, merito del vento apparente che riusciamo a
crearci, issiamo il cod. 0 e incominciamo a distaccarci dalla flotta bloccata
sulla linea di partenza, causa l’assenza del vento. Navighiamo facendo
attenzione di non perdere il vento apparente perché sarebbe la nostra fine, io
continuamente comunico la nostra velocità da GPS al timoniere in modo che
quando cala anche solo di un decimo di nodo, lui orza e viceversa poggia se cresce
per avvicinarsi il più possibile alla prima boa. Dopo 2 ore di gara andando
alla ricerca del più piccolo refolo di vento ci troviamo a meno di un miglio
dalla prima boa al centro del campo di regata con quasi la totalità della
flotta dietro di noi. Facendosi sereno incomincia entrare a chiazze la termica e
ne beneficiano maggiormente le barche più vicino a terra che incominciano a recuperare
lo svantaggio che hanno su di noi. Viriamo la prima boa attorno alla ventesima
posizione assoluta e mentre navighiamo verso la seconda boa, il comitato di
regata ci comunica via radio che la gara sarà ridotta e terminerà alla boa due.
Mentre navighiamo verso il traguardo, cerchiamo di difendere la posizione ma alcune
barche più performanti di noi con l’aumento dell’intensità del vento riescono a
superarci, terminiamo la gara alle ore 12, 48 minuti e 50 secondi in 22esima
posizione assoluta su 1562 barche partite di cui 780 arrivate al traguardo
entro il tempo massimo.