martedì 28 settembre 2010

Salone Nautico de La Rochelle 2010


















Dal15 al 17 settembre anche quest’anno sono andato con il mio amico Richard al salone nautico “Grand Pavois” de La Rochelle sull’Atlantico.
Questo salone presenta esclusivamente cabinati a vela dai 5 metri in poi in acqua e i relativi accessori. Per un appassionato della vela questa cittadina marinara è fantastica perché in ogni piazzetta o angolo ci sono delle barche a vela su delle invasature, due porti al centro della città vecchia di cui uno con la chiusa per evitare che in bassa marea le barche rimangano in secca, il Museo Marittimo: in acqua le barche storiche come la JOSHUA di Moitessier e sul piazzale gli Open 60 piedi della Vendée Globe, Class 40 e flottiglie di Mini 6,50 in porto, senza contare negozi, cantieri, officine tecniche, scuole di ogni grado, l’università, tutto in funzione della vela e del mare compreso l’Acquario.
La prima cosa che colpisce sono i pontili aperti al pubblico, le barche quasi esclusivamente a vela ti taglia media sui 10 metri, quelle superiore attrezzate per la lunga navigazione e per finire l’escursione di marea superiore ai 6 metri modifica continuamente il paesaggio.
In periferia ci sono altri tre porti di cui il grande porto di Minimes con migliaia di barche a vela e all’interno il Marina dove si svolge il salone nautico.
Quest’anno anche da loro si è visto gli effetti della crisi economica, meno barche a vela esposte con inserimento negli spazi vuoti delle barche a motore.
Diverse barche esposte non visibili in Mediterraneo, perché concepite per la navigazione Oceanica con interni spartani ma essenziali che guardando molto la sicurezza e non l’estetica, le coperte sono attrezzate per il punto di scotta del genoa con barber interni, esterni e senza rotaia, non utilizzano quasi mai i grilli sostituiti da un “transfilage” (legature) che sono delle opere d’arte, anche le più piccole barche assomigliano agli oceanici da competizione.
All’interno del salone era esposto il Mini 6,50 di Alessandro Di Benedetto con il quale ha fatto il giro del mondo senza scalo in 268 giorni di navigazione, nonostante un disalberamento, sul percorso della Vendée Globe concluso il 22 luglio 2010 dopo 28.000 miglia di oceano di cui le ultime 9.000 con un albero di fortuna.
Abbiamo avuto la fortuna di scambiare qualche parola con Alessandro, persona molto simpatica, tranquilla, disponibile a dare spiegazioni a tutti.
La mattina quando l’abbiamo incontrato, per la prima volta, era tutto euforico perché gli erano appena arrivati i libri del suo viaggio dalla tipografia e senza che noi chiedessimo qualcosa ha incominciato a farci vedere le foto di com’era il Mini prima e le varie fasi di modiche strutturale della barca, ad un certo punto ci ha chiesto da dove venivamo, alla nostra risposta ci ha fatto notare che aveva modificata la barca nel cantiere di Soleri vicino a casa nostra, prima di salutarlo abbiamo comprato il libro e alla mia richiesta di una dedica mi ha risposto candidamente che non aveva una penna che si doveva ancora organizzare, ma ero il secondo che compravo il suo libro, per fortuna il primo, pure lui italiano era ancora lì gli ha dato la penna.
La sera prima di andare via siamo ritornati a salutarlo e farci una foto ricordo con lui, abbiamo notato che da buon italiano si era organizzato in una mano teneva tre penne per gli autografi e sul boma aveva appeso un cartello improvvisato scritto a mano dove pubblicizzava il suo libro con il costo, bravo, buon vento Alessandro per le tue future avventure.
Alessandro Di Benedetto non è nuovo ad esperienze estreme avendo già completato la traversata dell’oceano Atlantico nel 2002 e quella del Pacifico nel 2006 su un catamarano da spiaggia non abitabile di 6 metri, in prima assoluta e tante altre che potete andare a vedere sul suo sito www.alessandrodibenedetto.net .

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